Il talento di Giacomo Soffiantino


Dario Voltolini



Ho conosciuto Giacomo Soffiantino grazie al progetto editoriale che ci ha coinvolti e che ha avuto come esito il volume Torino fatta ad arte.

Non mi è facile esprimere a parole la gratitudine per questo progetto: oltre a permettermi di scrivere sulla mia amata città, me lo ha fatto fare in una modalità assolutamente speciale, cioè quella di accompagnare le tavole, vale a dire le visioni, vale a dire le interpretazioni che della mia città ha dato Giacomo – concittadino e da più tempo di me amante della città misteriosa che abitiamo.
Nel volume ci sono tre errori, tutti miei. Non dico quali sono. Lui non ne ha fatto nessuno.
Eravamo diventati amici, nonostante la differenza di età e di “giro”. Lo eravamo diventati in seguito a questo lavoro fatto insieme. Ma la verità è che il lavoro l’aveva fatto sostanzialmente lui, che a un certo punto, nello sgranarsi delle riunioni editoriali per mettere a punto il progetto, aveva infilato una raffica di immagini che sono state poi la base di tutto il lavoro. Tanto pigro, insicuro e temporeggiatore ero io, quanto a un certo punto decisivo è stato lui. Tavole bellissime. Le mie didascalie fluirono di conseguenza, senza attrito, senza ostacolo: la sua Torino era quella da pubblicare, fra le infinite Torino che ci sono. Nessun dubbio, mai.
Ricordo oggi con tenerezza le riunioni preparatorie in casa editrice. Qualche appuntamento per annusarci reciprocamente. Poi tutto era diventato naturale. Grazie a Giacomo.
Ricordo me stesso esterrefatto e grato: la persona che l’Editore e Sergio il curatore mi avevano fatto conoscere era un grandissimo. Durante le riunioni, o nei momenti di attesa, scarabocchiava su fogli di carta, come facciamo noi tutti al telefono (o meglio facevamo, quando il telefono era fisso e non mobile). Un giorno buttai l’occhio su quei fogli scarabocchiati con impazienza o noia da Giacomo.
Vidi cavalli rampanti, particolari anatomici di animali complicati, stemmi, frammenti di architetture, fregi, fogliami, simmetrie, spirali, esseri, prospettive, conchiglie, fondali, scarabei.
Ero direttamente esposto a quello che posso chiamare solo così: Il Talento.
Sono stati giorni molto belli.
Grazie.



Dario Voltolini è nato a Torino nel 1959. Ha pubblicato, tra gli altri titoli, 'Una intuizione metropolitana' (Bollati Boringhieri), 'Rincorse' (Einaudi), 'Forme d’onda' (Feltrinelli), 'In gita a Torino con Dario Voltolini' (Paravia), 'Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia' (Fandango). Ha scritto per RadioRai quattro radiodrammi e uno sceneggiato in 29 puntate. Ama collaborare con gli artisti (pittori, fotografi, musicisti) e dal 2006 dirige il Master in tecniche della narrazione della Scuola Holden di Torino.

Torino fatta ad arte
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Dario Voltolini e Giacomo Soffiantino