Che il viaggio continui lieve come un pampino


Tiziano Gaia



40 anni di EDT… Sono una vita - guarda caso la mia - e sono almeno quattro generazioni di bevute.

Dovessi rappresentarle con il vino, partirei con un fiasco di Chianti che dalle morbide alture fiorentine arriva nelle peggio bettole di Little Italy, NYC.

Che tempi, le torri erano nuove di zecca e sulla metro per Coney Island capitava di incontrare Swan, il leader dei “guerrieri”.

Gli Eighties sono sì un decennio alcolico, ma di altra natura. Ci si sbronza di ottimismo e di giocate in borsa, e naturalmente dura poco. Più che una bolla, è una bollicina, intanto il vino italiano sprofonda negli scandali e sembra non averne più. Arrivano i Novanta, il riscatto ha la forma tondeggiante e “simpa” di una botte da 225 litri. Si chiama barrique e ne vanno tutti pazzi. È il decennio della svolta, nel senso che inizio a bere pure io. Siamo agli anni Duemila, i produttori hanno la botte piena e la moglie ubriaca, viaggiano tanto e accolgono chi, in viaggio a sua volta, bussa alle loro porte. Nascono cantine che sembrano opere d’arte, con relais spa b&b wineshop ed esterofilie varie. Ma siamo ancora noi, gli italiani che amano la bellezza, si vestono di storia e fanno cultura, anche con un bicchiere di vino.

EDT ha sempre parlato di musica, viaggi, emozioni. In altre parole, di vita. Io parlavo di vite. È la stessa radice, veniamo tutti di lì; era destino che ci incontrassimo. Che il viaggio possa continuare lieve come un pampino soffiato nel vento di collina.

Di vigna in vigna – 40 itinerari nell’Italia del vino
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Tiziano Gaia